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Over Sea Sardinia

Bosa fiume Temo

Bosa, un fiume di bellezza

Come arrivare a Bosa via mare? Lontano dal turismo di massa e con secoli di storia, leggende e bellezza da raccontare, Bosa appare come un villaggio da favola, con le sue basse case colorate lungo il Temo, unico fiume navigabile della Sardegna, sormontata dal castello medievale arroccato sul colle di Serravalle. Arrivare a Bosa via mare è un must per i navigatori che partono da Alghero, distante una ventina di miglia, in cerca di luoghi più isolati e tranquilli rispetto alla città catalana. La suggestiva marina di Bosa è la prima tappa per i visitatori che possono da lì spostarsi per diversi affascinanti percorsi.

Approdo naturale della regione della Planargia, grazie alla foce del Temo, dove è possibile ormeggiare presso i posti barca del marina “Nautica Pinna” , la storia di Bosa si perde nei millenni: già abitato in epoca preistorica, questo territorio ha visto avvicendarsi Fenici, Romani, Arabi, fino ai Malaspina, che secondo la tradizione hanno fatto erigere il castello che ancora adesso, in parte mantenuto, torreggia sul borgo.

Arrivare qui oggi è un viaggio nella bellezza: le vecchie concerie seicentesche, un tempo florida attività su cui si reggeva l’economia del territorio e oggi dichiarate monumento nazionale, accolgono i naviganti. Via via che si risale verso il castello, nel quartiere di Sa Costa, ci si inerpica in stradine medievali fitte di antiche abitazioni le quali, viste dal fiume, sembrano disegnate dall’allegra fantasia di un bambino. I colori variopinti costellano la visuale ai piedi delle mura che secondo le tante leggende racchiudono antichi segreti. Di certo c’è che al loro interno, all’ombra del castello, si trova la chiesa dedicata a Nostra Signora di Regnos Altos, con all’interno interessanti affreschi trecenteschi (tra cui uno raffigurante la leggenda dei “tre vivi e tre morti”). Curiosità: la chiesa era intitolata in antichità a San Giovanni, poi a Sant’Andrea, ma venne consacrata alla Madonna quando a metà Ottocento venne ritrovata tra le rovine del castello la statua di legno di una Madonna col bambino, oggi conservata in una piccola nicchia nella chiesetta all’interno del forte. La seconda domenica di settembre ricorre la festività di Regnos Altos, in cui alle processioni religiose si affiancano tavolate imbandite e spazi aperti con vino a volontà, mentre nelle case vengono allestiti altarini con i simulacri della Vergine collocate sui più preziosi filet, pregevoli ricami creati dalle donne della città.

Dopo un buon pranzo in uno dei ristoranti del corso, una passeggiata può aiutare: è l’occasione per visitare le meraviglie di Bosa, classificata al secondo posto nella speciale classifica dei Borghi più belli d’Italia nel 2014. Diversi palazzi storici della “piatta”, il corso Vittorio Emanuele, sono stati di recente restaurati e portano le insegne dei nobili di un tempo. Si incontra la cattedrale dell’Immacolata, le cui cupole ornate di maioliche ricordano la “cugina” San Michele ad Alghero. Sono interessanti inoltre le chiese di San Pietro e la chiesa con il convento del Carmine, oltre al settecentesco monastero dei frati Cappuccini. Degna di essere osservata, in una piazza lungo il corso si trova “Sa funtana manna”, una grande fontana in trachite rossa e marmo bianco che ricorda la costruzione dell’acquedotto. Insieme al castello, altro monumento noto di Bosa è la Torre del porto, detta anche Torre dell’Isola rossa, la principale tra le tante che sorgono in zona erette dagli aragonesi per scopi difensivi. Si trova nella zona di Bosa marina, che custodisce la spiaggia principale dell’area circostante: oltre un chilometro di sabbia dorata e il mare limpido che ogni anno raccoglie il prestigioso riconoscimento delle 5 vele blu di Legambiente. Lungo i venti chilometri di costa si possono trovare le altre perle per gli amanti del mare: la spiaggia di Turas a sud, S’abba druche, Compoltitu, Cala Sa codulera, Torre argentina e Cala Managu, con di fronte il suo caratteristico isolotto. Mare, storia e natura fanno di Bosa una meta ideale per chi ama il turismo balneare come la buona tavola e desidera conoscere una Sardegna diversa e lontana dagli stereotipi.

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